domenica 30 novembre 2008

Mappe concettuali

Lunedì scorso era il 24 Novembre e sono arrivata alla lezione di matematica dalla scuola dell’infanzia nella quale ho effettuato la mia settimana di tirocinio. Nonostante fossi un po’ stanca mi interessava molto l’argomento di cui abbiamo trattato: le mappe concettuali.
Questo sito, a mio avviso, spiega bene che cosa sono le mappe concettuali e a che cosa servono:
http://mappe-concettuali.wetpaint.com/page/Cosa+sono+le+mappe+concettuali%3F
Riconosco l’importanza delle mappe concettuali nell’apprendimento in quanto per memorizzare una grande quantità di concetti ho bisogno di realizzare delle mappe concettuali sull’argomento che mi permettano di collegare tutte le nozioni.
Questo link mostra le varie tipologie di mappe e la loro utilità nella didattica.
http://cmapspublic2.ihmc.us/rid=1227284464505_1744682336_13609/prima+mappa.cmap
Dopo la spiegazione iniziale, durante questa lezione grazie al programma Cmaps abbiamo realizzato una mappa concettuale sulla nostra casa. Imparare ad utilizzare il programma è stato molto semplice e tentare di creare una mappa è stato molto divertente.
Secondo me, alla fine di un unità didattica le insegnanti delle scuole elementari potrebbero proporre questo strumento ai loro alunni in quanto consente di effettuare un attività di meta cognizione su quello che si ha imparato.

Esercitandosi con QQ.stoie

Anche lunedì 17 nel corso della lezione di matematica ci siamo esercitate con QQ.storie. Mentre la settimana precedente “il codice” necessario a interagire con il programma ce l’aveva suggerito il professore Lariccia questa volta siamo state noi che abbiamo cercato di decifrarlo.
Lo scopo era quello di creare un nuovo schema da utilizzare con il metodo analogico intuitivo, formato sempre da 100 quadratini, come quello delle settimane precedenti, ma costituito da tre colori differenti. Ogni colore può essere visto come rappresentante di un addendo della somma che ha come risultato 100.
Ad un bambino che viene posto davanti a una tabella di questo tipo gli si può chiedere di cercare di capire intuitivamente a quanto corrisponda uno o più addendi della somma.
Devo ammettere che non è stato semplice cercare di comprendere e utilizzare il codice del programma ma grazie a una serie di tentativi ed errori sono riuscita a capirlo ed è stato molto soddisfacente trovarsi di fronte al risultato finito.

sabato 15 novembre 2008

QQ.storie

Durante la lezione di matematica di lunedì 10 Novembre abbiamo parlato di QQ.storie.
QQ.storie è una applicazione “contenitore” sviluppata in Iperlogo dentro la quale è possibile "racchiudere" tante storie multimediali interattive che offrono degli spazi di lavoro di tipo cooperativo e costruttivo. Le storie interattive (le qq.storie) possono essere create dagli esperti, dagli insegnanti o dagli allievi. Ciascuno degli attori, al suo livello, può contribuire a rendere ricca e significativa una storia. Inoltre può clonare una storia per prenderne possesso e continuare ad arricchirla.
QQ. storie costituisce un laboratorio applicato sulla metacognizione, ovvero sulla possibilità di “imparare a imparare”.
Può diventare anche uno strumento per studiare e promuovere lo sviluppo del pensiero strategico nei bambini (da 3 a 12 anni).
Infatti, attraverso la costruzione di ambienti interattivi e multimediali fondati su semplici blocchi di carattere matematico i bambini imparano a:
· rappresentare la realtà in modo astratto;
· raffinare il pensiero per passi successivi;
· pensare per moduli, costruendo oggetti complessi attraverso l’integrazione di elementi semplici;
· ideare, progettare, sviluppare, collaudare, modificare un oggetto simbolico complesso;
· lavorare in gruppo, scambiare i risultati intermedi, pubblicare i risultati.


Vari sono i campi di applicazione che possono essere affrontati a questo metodo:

o sistemi di numerazione, operazioni aritmetiche, tabelline;
o sistemi di sviluppo e relative leggi;
o aree e superfici;
o configurazioni regolari di figure nel piano;
o giochi e strategie (Sudoku, tangram etc.).


Nel corso della lezione abbiamo anche avuto la possibilità di utilizzare questo programma.
Inserendo dei semplici comandi nel programma abbiamo potuto realizzare dei prodotti artistici molto carini.
Infine abbiamo prodotto, tramite il programma, la tabella che la lezione precedente avevamo utilizzato per esercitarci con il metodo analogico.
Io personalmente, l’ho trovato molto divertente perché il computer rispondeva adeguatamente a tutti i miei comandi, che però dovevano essere molto precisi. Infatti, se dimenticavo di scrivere anche solo un punto il programma non riusciva ad eseguire i miei comandi perché non comprendeva il linguaggio utilizzato.

lunedì 10 novembre 2008

La linea del 20 di Camillo Bortolato

Lunedì 3 Novembre a lezione di matematica abbiamo parlato dei metodi analogici intuitivi e di uno dei suoi esponenti Camillo Bortolato che ha ideato uno strumento matematico: “la linea del venti”.
La linea del 20 è uno strumento per apprendere i numeri e il calcolo nelle prime classi della scuola primaria. . Consente di operare entro il 20 svolgendo addizioni e sottrazioni, che prima di essere algoritmi della disciplina sono azioni della vita quotidiana che hanno il semplice significato di "aggiungere" e "togliere". Gli alunni riconoscono lo strumento come rappresentazione delle proprie mani e non occorrono spiegazioni, perché sono le mani lo strumento naturale che ha permesso l'evoluzione del calcolo mentale.
Nella didattica analogica si configura la linea dei numeri come una serie di punti luminosi ciascuno dei quali conservando la sua posizione può essere acceso o spento .

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La struttura corrisponde in tutto e per tutto alla conformazione delle nostre mani dalla quale è stata generata.
La straordinaria efficacia del metodo nasce dal fatto che tutta l’attenzione è spostata sulla visione,
non ci sono più simboli e ci si concentra sulla lettura sempre più rapida delle quantità.
Lo strumento linea del 20 è uno strumento composto da quattro mani.
Con tale strumento si è in grado di osservare le analogie tra la prima e la seconda decina e di innescare il procedimento delle inferenze spontanee comprendendo il meccanismo generale del calcolo che si pone come una infinita replicazione del 10.
La linea del 20 si avvale di riferimenti posizionali e non più di simboli da decodificare: il nuovo interfaccia sono le palline o in questo caso i tasti dello strumento.

A lezione abbiamo anche provato a sperimentare su di noi il metodo analogico.
Abbiamo costruito una tabella fatta di cento quadratini vuoti disposti su dieci file da dieci quadratini ciascuna e, in seguito, abbiamo riempito un numero a scelta di quadratini. L’esercizio che ognuna di noi proponeva alle altre era quello di capire il più velocemente possibile quanti fossero i quadratini pieni.
Quello che per me è risultato evidente è stato come fosse molto più facile comprendere intuitivamente quanti fossero i quadratini pieni piuttosto che contarli.

Questa esercitazione mi ha permesso di venire a conoscenza di uno strumento che, secondo me, può essere molto utile nelle scuole elementari e che potrei utilizzare quando insegnerò.