sabato 15 novembre 2008

QQ.storie

Durante la lezione di matematica di lunedì 10 Novembre abbiamo parlato di QQ.storie.
QQ.storie è una applicazione “contenitore” sviluppata in Iperlogo dentro la quale è possibile "racchiudere" tante storie multimediali interattive che offrono degli spazi di lavoro di tipo cooperativo e costruttivo. Le storie interattive (le qq.storie) possono essere create dagli esperti, dagli insegnanti o dagli allievi. Ciascuno degli attori, al suo livello, può contribuire a rendere ricca e significativa una storia. Inoltre può clonare una storia per prenderne possesso e continuare ad arricchirla.
QQ. storie costituisce un laboratorio applicato sulla metacognizione, ovvero sulla possibilità di “imparare a imparare”.
Può diventare anche uno strumento per studiare e promuovere lo sviluppo del pensiero strategico nei bambini (da 3 a 12 anni).
Infatti, attraverso la costruzione di ambienti interattivi e multimediali fondati su semplici blocchi di carattere matematico i bambini imparano a:
· rappresentare la realtà in modo astratto;
· raffinare il pensiero per passi successivi;
· pensare per moduli, costruendo oggetti complessi attraverso l’integrazione di elementi semplici;
· ideare, progettare, sviluppare, collaudare, modificare un oggetto simbolico complesso;
· lavorare in gruppo, scambiare i risultati intermedi, pubblicare i risultati.


Vari sono i campi di applicazione che possono essere affrontati a questo metodo:

o sistemi di numerazione, operazioni aritmetiche, tabelline;
o sistemi di sviluppo e relative leggi;
o aree e superfici;
o configurazioni regolari di figure nel piano;
o giochi e strategie (Sudoku, tangram etc.).


Nel corso della lezione abbiamo anche avuto la possibilità di utilizzare questo programma.
Inserendo dei semplici comandi nel programma abbiamo potuto realizzare dei prodotti artistici molto carini.
Infine abbiamo prodotto, tramite il programma, la tabella che la lezione precedente avevamo utilizzato per esercitarci con il metodo analogico.
Io personalmente, l’ho trovato molto divertente perché il computer rispondeva adeguatamente a tutti i miei comandi, che però dovevano essere molto precisi. Infatti, se dimenticavo di scrivere anche solo un punto il programma non riusciva ad eseguire i miei comandi perché non comprendeva il linguaggio utilizzato.

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