lunedì 10 novembre 2008

La linea del 20 di Camillo Bortolato

Lunedì 3 Novembre a lezione di matematica abbiamo parlato dei metodi analogici intuitivi e di uno dei suoi esponenti Camillo Bortolato che ha ideato uno strumento matematico: “la linea del venti”.
La linea del 20 è uno strumento per apprendere i numeri e il calcolo nelle prime classi della scuola primaria. . Consente di operare entro il 20 svolgendo addizioni e sottrazioni, che prima di essere algoritmi della disciplina sono azioni della vita quotidiana che hanno il semplice significato di "aggiungere" e "togliere". Gli alunni riconoscono lo strumento come rappresentazione delle proprie mani e non occorrono spiegazioni, perché sono le mani lo strumento naturale che ha permesso l'evoluzione del calcolo mentale.
Nella didattica analogica si configura la linea dei numeri come una serie di punti luminosi ciascuno dei quali conservando la sua posizione può essere acceso o spento .

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La struttura corrisponde in tutto e per tutto alla conformazione delle nostre mani dalla quale è stata generata.
La straordinaria efficacia del metodo nasce dal fatto che tutta l’attenzione è spostata sulla visione,
non ci sono più simboli e ci si concentra sulla lettura sempre più rapida delle quantità.
Lo strumento linea del 20 è uno strumento composto da quattro mani.
Con tale strumento si è in grado di osservare le analogie tra la prima e la seconda decina e di innescare il procedimento delle inferenze spontanee comprendendo il meccanismo generale del calcolo che si pone come una infinita replicazione del 10.
La linea del 20 si avvale di riferimenti posizionali e non più di simboli da decodificare: il nuovo interfaccia sono le palline o in questo caso i tasti dello strumento.

A lezione abbiamo anche provato a sperimentare su di noi il metodo analogico.
Abbiamo costruito una tabella fatta di cento quadratini vuoti disposti su dieci file da dieci quadratini ciascuna e, in seguito, abbiamo riempito un numero a scelta di quadratini. L’esercizio che ognuna di noi proponeva alle altre era quello di capire il più velocemente possibile quanti fossero i quadratini pieni.
Quello che per me è risultato evidente è stato come fosse molto più facile comprendere intuitivamente quanti fossero i quadratini pieni piuttosto che contarli.

Questa esercitazione mi ha permesso di venire a conoscenza di uno strumento che, secondo me, può essere molto utile nelle scuole elementari e che potrei utilizzare quando insegnerò.

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